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Come ottenere un numero di telefono mobile personalizzato: guida aggiornata

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ragazza riccia capelli rossi parla telefono in mano

Numero di telefono su misura? Scopri come in Italia selezionare o acquistare una numerazione personalizzata con metodi legali, consigli pratici e costi reali.

C’è chi si accontenta del numero che gli danno. Quello che arriva con la SIM nuova, senza nemmeno guardare. E poi c’è chi no. Chi vuole un numero preciso, facile da ricordare, magari con una data speciale o con un ritmo che suona bene. Perché, diciamolo, anche il numero di telefono è diventato parte di noi. Come il nome o l’indirizzo mail. Solo che è molto più difficile cambiarlo.

Eppure, la domanda cresce. Sempre più gente — privati, liberi professionisti, imprenditori — vuole capire come ottenere un numero di telefono mobile personalizzato in Italia. Sì, in Italia. Non in America, dove da anni puoi acquistare numeri “vanity” come fossero targhe automobilistiche.

Ma partiamo dal principio.

Si può davvero scegliere il proprio numero?

La risposta breve? Sì, ma non sempre. E non ovunque.

La lunga è più interessante. In Italia, la gestione dei numeri mobili è regolata dall’AGCOM, l’autorità nazionale che gestisce anche radio, tv, Internet. Ma l’assegnazione vera e propria — quella pratica — è nelle mani degli operatori. TIM, Vodafone, WINDTRE e tutti gli altri, incluso il nugolo sempre più agguerrito di operatori virtuali.

Ora, non stiamo parlando di magia. Non puoi chiamare il 119 e dire: “Vorrei il numero 333 007007007”. Però esistono scorciatoie. E, in alcuni casi, un po’ di fortuna aiuta.

Perché dovresti volerne uno?

Chiariamo subito una cosa: non è una fissa da nerd. Anzi, moltissimi liberi professionisti cercano numeri facili da ricordare per motivi pratici. Un consulente immobiliare che ho intervistato a Bologna mi ha raccontato che il suo numero termina con 2468, tipo conta ritmica. “Lo dico una volta e lo memorizzano,” mi ha detto. “Mi ha aiutato più della pubblicità su Facebook, giuro.”

Oppure ci sono casi emotivi. Un papà che vuole un numero con la data di nascita del figlio. Una donna che ha perso il compagno e vuole mantenere un numero simile a quello che avevano condiviso per vent’anni. Storie vere, sentite di persona. Non tutto si misura in click.

Ok, ma come si fa?

Qui le cose si fanno un po’ più tecniche. Non troppo, promesso.

Quasi nessun operatore italiano ti permette di comporre liberamente il numero che vuoi. Ma alcuni ti danno l’opzione di scegliere tra un set di numeri preassegnati. Succede online, di solito durante l’acquisto della SIM. Tu scegli l’operatore, inserisci i tuoi dati, e a un certo punto ti vengono mostrati 4 o 5 numeri tra cui selezionare.

Non è il massimo, ma se uno dei numeri ha qualcosa che ti piace — due cifre in fila, una sequenza facile, una ripetizione — magari te lo porti a casa. E comunque è gratis.

Un mio collega ha preso una SIM ho. Mobile giusto per provare. Gli hanno proposto numeri tipo 327 1239xxx o 327 4560xxx. Non era perfetto, ma il 4560 gli ricordava l’anno di nascita del nonno. “Mi è sembrato un segno”, ha detto. E l’ha scelto.

Gli operatori che (più o meno) lo permettono

Qui entriamo in un terreno misto. Ti dico quello che ho scoperto dopo un po’ di telefonate — reali — a call center e negozi.

TIM? No, ufficialmente non offre nulla. Però in qualche store fisico ti fanno scegliere tra le SIM già attivate, se il dipendente è gentile. Una commessa a Roma mi ha confessato: “A volte abbiamo numeri belli in magazzino e li diamo ai clienti fedeli”.

Vodafone? Stesso discorso. Niente scelta online, ma se conosci qualcuno dentro…

WINDTRE? Idem. Ma con una nota in più: alcuni rivenditori indipendenti ricevono blocchi di numeri e, se li conosci, puoi chiedere in anticipo cosa hanno. Non è molto trasparente, ma succede.

E poi ci sono gli operatori virtuali. Very Mobile, ho. Mobile, Kena… qui la musica cambia. Spesso, durante la registrazione online, ti mostrano una lista di numeri disponibili. Non migliaia, ma nemmeno solo tre. E lì, con un po’ di pazienza, può uscire qualcosa di interessante.

C’è anche l’opzione eSIM, per chi vuole numeri con prefissi internazionali. Alcuni servizi come Airalo o Ubigi ti permettono di acquistare numeri esteri, a volte con scelta. Ma attenzione: non puoi usarli per l’identità digitale in Italia. Quindi niente SPID, niente banca, niente INPS. Al massimo, per chiamare via WhatsApp con un prefisso +44 o +1.

E se volessi comprarlo?

Eh, qui le cose si fanno più strane.

In Italia non esiste un mercato ufficiale di numeri personalizzati. Però, online, soprattutto su forum e gruppi Telegram, esiste una sorta di mercato nero di numeri belli. Gente che ha numeri facili — tipo 333 0001111 o 320 1231234 — e li vende a peso d’oro. 100, 200, anche 1000 euro.

Conosco un ragazzo di Torino che ha comprato un numero con 6 cifre uguali finali per 400 euro da un rivenditore privato. Ha chiesto la cessione della SIM in un negozio Vodafone e ora è sua. Ma poteva anche andare male. Perché qui entra il rischio truffa.

Attenzione: mai comprare un numero senza fare la cessione ufficiale con documento e tutto. E chiedi sempre una copia della carta d’identità del vecchio intestatario. Se no, ti trovi con un numero a cui puoi accedere oggi ma che domani ti viene disattivato.

Quanto costa?

Dipende da dove lo prendi. Se usi gli strumenti ufficiali — tipo selezione tra numeri disponibili — è gratis. Ma se parliamo di numeri particolari, allora i costi salgono.

Nei negozi fisici, alcuni rivenditori ti fanno pagare tra i 15 e i 50 euro per una SIM con numero “bello”. Non sempre in modo trasparente. Anzi, spesso ti dicono che è per l’attivazione, ma in realtà è il numero.

Sul mercato secondario, come dicevamo prima, si arriva anche a 500-600 euro, se il numero ha qualcosa di speciale. Certo, c’è chi paga molto di più. Un imprenditore napoletano mi ha confidato di aver speso 3000 euro per un numero palindromo facile da ricordare. “Mi chiamano e dicono: ‘Ah ma che numero hai, lo voglio anch’io’. È marketing anche quello.”

Posso cambiare solo una parte del numero?

No. È tutto o niente. Il numero è assegnato per intero. Non puoi dire “Vorrei mantenere il mio prefisso ma cambiare le ultime tre cifre”. Devi prendere una nuova SIM. Se proprio vuoi mantenere il tuo vecchio numero, puoi farne la portabilità… ma a quel punto perdi la personalizzazione.

Un’amica ha provato a chiedere a TIM di cambiare solo le ultime cifre per rendere il numero simile a quello del marito. Risposta: “Non si può. O lo cambi tutto o niente.”

Vale la pena?

Dipende. Per alcuni, è solo un vezzo. Per altri, è branding personale. Un modo per restare impressi, per farsi richiamare. In fondo, i numeri belli si ricordano. E nella vita — che tu venda case, faccia il tassista o faccia il DJ — farsi ricordare aiuta.

Poi c’è il lato pratico. Non devi più dettare il numero mille volte. Non ti chiamano sbagliando. E, ogni tanto, strappi pure un sorriso: “Ah! Ma che bel numero hai!”

Insomma, non cambierà il mondo. Ma può cambiare come gli altri si ricordano di te. E, in certi mestieri, è tutto.

In sintesi? Si può fare, ma serve pazienza

Non aspettarti un servizio VIP in Italia — non ancora, almeno. Però qualcosa si muove. E con un po’ di pazienza (e occhio), magari anche tu potrai avere quel numero che ti rappresenta davvero.

Oppure puoi continuare con quello che ti hanno dato a caso. Che, per carità, va bene lo stesso. Ma vuoi mettere rispondere al telefono dicendo: “Sì, sono io, quello col numero che si ricorda chiunque”?

Un dettaglio, forse. Ma a volte, sono i dettagli a fare la differenza.


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Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: AGCOMho. Mobile Supportoiliad AssistenzaDDay.it.

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