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Dopo un anno di patente si può guidare qualsiasi macchina?

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giovane ragazza neopatentata fa segno vittoria

Superato il primo anno di patente si amplia la libertà di guida, ma restano regole e responsabilità. Tutto quello che serve sapere per guidare sereni.

L’emozione di avere finalmente la patente in tasca non si dimentica. Dopo mesi tra scuola guida, esami e pratiche infinite, c’è chi non vede l’ora di mettersi al volante ogni giorno e chi, magari, guida solo per necessità. In entrambi i casi, però, una domanda ritorna sempre: passato il primo anno, posso davvero guidare qualsiasi auto?

Perché, a ben vedere, le limitazioni iniziali pesano: magari si sogna di salire a bordo dell’auto di famiglia, oppure di provare la macchina sportiva di un amico, o ancora di noleggiare un’auto potente per un viaggio on the road.

Ma la realtà è fatta di norme, cavilli e – diciamolo – di qualche rischio che vale la pena conoscere.

Cosa significa “neopatentato” e perché le regole sono più rigide

Il termine “neopatentato” è usato dappertutto, ma nella pratica, cosa vuol dire? La legge italiana considera neopatentato chi ha ottenuto la patente B da meno di tre anni. Questo periodo non è scelto a caso. Le statistiche sulle cause degli incidenti stradali raccontano che i primi anni di guida sono quelli più delicati: si accumulano errori, si sottovalutano i pericoli, manca ancora l’esperienza per affrontare situazioni improvvise. Proprio per questo, la normativa impone regole più severe sia in termini di limiti di potenza delle auto sia di sanzioni e tolleranza zero verso comportamenti rischiosi.

Limiti di potenza: cosa si può guidare (e cosa no) nel primo anno

Per chi ha appena preso la patente, la regola è chiara: niente auto troppo potenti. La soglia è fissata a 70 kW di potenza (circa 95 cavalli) e, ancora più importante, il rapporto peso/potenza non deve superare i 55 kW per tonnellata. Detto così sembra semplice, ma nella realtà spesso serve controllare bene la carta di circolazione e, se serve, fare due calcoli per non sbagliare. In caso di dubbi, oggi molte case automobilistiche e siti specializzati offrono database online in cui inserire il modello dell’auto per sapere subito se può essere guidata da un neopatentato.

Attenzione ai “trucchi” che circolano: anche se un’auto ha una potenza di poco superiore ai limiti, non si può guidare, nemmeno in autostrada o per brevi tratti. Alcuni provano a giustificarsi dicendo che l’auto è “vecchia” o che non si sapeva il valore esatto: le forze dell’ordine applicano la regola senza sconti.

Dopo il primo anno: cambia davvero tutto?

Ecco il punto focale. Dopo il primo anno dal conseguimento della patente, il limite sulla potenza delle auto decade completamente. Non ci sono più restrizioni: si può guidare anche una supercar, un SUV di grossa cilindrata, un’auto d’epoca potente o qualsiasi modello per cui sia sufficiente la patente B. Un vero salto di qualità, che però deve essere accompagnato dalla consapevolezza che l’esperienza al volante è ancora limitata. Alcuni istruttori di scuola guida, e anche molti genitori, consigliano di continuare a fare pratica gradualmente: magari passare da utilitarie a modelli un po’ più impegnativi senza esagerare subito con auto sportive o potenti.

Anche la polizza assicurativa in molti casi continua a considerare il guidatore “a rischio” fino a 25-26 anni, con tariffe più alte. Se il neopatentato vuole mettersi alla guida di auto potenti, è meglio controllare prima le condizioni contrattuali della propria assicurazione.

Altre limitazioni che restano fino a tre anni

Il termine del primo anno non significa libertà assoluta su tutto. Fino al terzo anno di patente rimangono in vigore alcune restrizioni fondamentali. Ad esempio, il tasso alcolemico consentito per mettersi alla guida deve restare rigorosamente a zero: non è possibile assumere nemmeno una birra, un bicchiere di vino o un liquore. Il rischio di sanzioni gravi è elevato: ritiro della patente, sospensione, multe salatissime e perdita di punti.

Le infrazioni commesse dai neopatentati pesano il doppio: superare i limiti di velocità, usare il cellulare al volante, passare con il semaforo rosso o non dare precedenza a pedoni comporta non solo multe maggiorate, ma anche la decurtazione doppia dei punti rispetto a chi ha la patente da più di tre anni. Un errore banale può costare carissimo e, in caso di recidiva, può portare alla revisione della patente, un percorso burocratico lungo e stressante.

Noleggio, car sharing e guida all’estero: attenzione alle regole specifiche

Sempre più giovani (ma non solo loro) si affidano a servizi di car sharing o noleggiano auto per viaggi di lavoro, studio o vacanza. In questi casi, ogni compagnia ha le sue regole: spesso per il noleggio di auto di media o grossa cilindrata viene richiesta una patente conseguita da almeno uno o due anni, e l’età minima è superiore a quella prevista dalla legge. Nei contratti di car sharing si trovano spesso clausole che escludono alcune categorie di veicoli o impongono franchigie molto alte per i neopatentati. Quindi, anche dopo il primo anno di patente, la libertà di scelta dipende molto dalle regole interne delle compagnie.

Guidare all’estero presenta ulteriori difficoltà: in Francia, Germania, Austria, Svizzera e altri paesi europei le limitazioni sono diverse e, in certi casi, più severe o – al contrario – più permissive. Per non incorrere in problemi, è sempre meglio informarsi sulle normative locali prima di partire, magari consultando i siti ufficiali del ministero dei trasporti del paese in cui si viaggia.

La questione assicurativa e i rischi “invisibili”

Avere una patente “libera” dal secondo anno non significa essere immuni da sorprese. Alcune compagnie assicurative potrebbero applicare delle franchigie più alte o persino escludere la copertura di determinati danni se il sinistro avviene guidando un’auto molto potente da parte di un neopatentato. Non mancano casi in cui, anche se la legge lo permette, la compagnia chiede espressamente che il guidatore abbia almeno 21 o 25 anni. Leggere con attenzione le clausole, anche quelle scritte in piccolo, può evitare spiacevoli controversie in caso di incidente.

Altri rischi da non sottovalutare sono legati alla guida di auto potenti su strade poco conosciute o in condizioni difficili (pioggia, neve, traffico intenso). Un consiglio condiviso da esperti di sicurezza stradale è quello di fare pratica su strade sicure, evitare distrazioni e, se possibile, farsi accompagnare da una persona esperta nelle prime uscite con auto più impegnative.

I consigli degli istruttori e di chi guida da anni

Gli istruttori di scuola guida, che ogni giorno vedono ragazzi salire per la prima volta al volante, raccomandano sempre di non avere troppa fretta. Passare da una citycar a un’auto di grossa cilindrata può essere molto più impegnativo di quanto si pensi. Le auto potenti richiedono attenzione, sensibilità sul pedale, capacità di prevedere le reazioni del mezzo. Serve tempo, esperienza, e soprattutto il buon senso di riconoscere i propri limiti.

Un altro suggerimento spesso trascurato riguarda la manutenzione: chi guida un’auto più grande o potente dovrebbe conoscere bene il veicolo, sapere dove sono tutti i comandi, leggere il libretto d’uso e manutenzione, controllare periodicamente pressione gomme, livelli e freni. Un neopatentato che si informa e si prende cura del mezzo è già a metà dell’opera per guidare in sicurezza.

La voce dei genitori e dei giovani: esperienze reali

Molti genitori vivono con ansia il passaggio del figlio al secondo anno di patente. Qualcuno preferisce che il ragazzo continui a guidare l’auto di famiglia, magari più vecchia ma “tranquilla”, altri scelgono di concedere maggiore autonomia e responsabilità. Ci sono ragazzi che, una volta scaduto il limite del primo anno, si regalano subito un’auto nuova, ma la maggioranza tende a fare scelte prudenti, magari continuando a usare auto piccole per imparare a gestire meglio le situazioni di tutti i giorni.

Le testimonianze raccolte tra neopatentati e genitori evidenziano un punto chiave: la sicurezza e la prudenza vengono prima del desiderio di potenza. Chi ha vissuto brutte esperienze (incidenti, multe pesanti, perdita di punti) invita a non sottovalutare le regole e a non farsi prendere dalla fretta.

Un percorso che si costruisce ogni giorno

Concludere il primo anno di patente rappresenta una tappa importante, un piccolo traguardo che apre nuove possibilità ma anche nuove responsabilità. Da quel momento, la scelta dell’auto è più libera, ma la prudenza e la consapevolezza devono crescere con l’esperienza.

La vera maturità alla guida non si misura solo con la potenza dell’auto che si può guidare, ma con il rispetto delle regole, la cura verso sé stessi e verso gli altri, la capacità di scegliere ogni giorno la sicurezza come priorità. E la strada, come sanno bene i guidatori più esperti, regala sempre nuove lezioni, anche dopo molti anni al volante.


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Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiPolizia di StatoACI6sicuro.

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