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Quanto costa la racchetta di Sinner? Scopri se puoi comprarla

Prezzi reali e dettagli tecnici della racchetta di Sinner, dalla versione commerciale a quella pro stock: tutto il racconto perfetto e utile.
Il costo della racchetta usata da Jannik Sinner si aggira intorno ai 280 euro per la versione commerciale, quella che trovi nei migliori negozi specializzati o online. Ma se parliamo del modello reale, cioè quello che il tennista altoatesino impugna nei match del circuito ATP, allora il discorso cambia radicalmente: si tratta di un telaio professionale, personalizzato fin nei minimi dettagli, che può arrivare a superare i 400 euro – e non è neanche in vendita per il grande pubblico.
Quello che molti non sanno è che tra la racchetta “da vetrina” e quella da campo c’è un abisso, non tanto in apparenza – perché il paintjob, la grafica, è praticamente identica – ma nei materiali, nella composizione interna, nel bilanciamento, nella rigidità. In altre parole, puoi comprare la racchetta di Sinner, ma non sarà mai esattamente quella che usa lui. A meno che tu non abbia un tecnico esperto, un telaio “pro stock” originale e un bel po’ di budget da investire.
Racchetta tennis Sinner: tutto quello che devi sapere
Il matrimonio tra Jannik Sinner e HEAD è cominciato presto, quando era ancora un giovane talento in rampa di lancio. All’inizio usava modelli più permissivi, pensati per accompagnare la crescita tecnica di un giocatore in formazione. Poi, via via, il suo tennis è cambiato. È diventato più esplosivo, più coraggioso, più definito – e la racchetta ha dovuto tenere il passo.
Oggi Sinner gioca con un telaio HEAD Speed Pro modificato internamente, costruito su base TGT301.4, un codice che dice poco al consumatore medio, ma che nel mondo dei telai professionali è sinonimo di qualità assoluta. La struttura è in grafite con tecnologia Graphene Inside, che consente una distribuzione mirata delle masse lungo il telaio per ottimizzare la potenza senza perdere in sensibilità.
Il peso nudo si aggira sui 305 grammi, ma una volta incordata e accessoriata supera tranquillamente i 330. Non è una racchetta leggera né tantomeno “facile”: chiede molto al braccio, ma restituisce una sensazione solida, sicura, quasi chirurgica. Il pattern corde è 18×20, ovvero fitto, pensato per chi cerca controllo e profondità più che effetti esasperati.
Il motivo per cui Sinner ha scelto questo tipo di racchetta è chiaro guardando il suo stile di gioco: colpi piatti, in anticipo, senza fronzoli. Il suo dritto è una frustata che taglia l’aria, il rovescio a due mani è un bisturi che seziona il campo. Serve una racchetta che tenga, che assorba l’energia e la restituisca senza tremare. E questo telaio, modificato su misura, fa esattamente quello.
Le corde? Spesso opta per un ibrido: budello naturale sulle verticali e monofilamento sulle orizzontali, oppure full mono di ultima generazione, con tensioni variabili tra i 22 e i 24 chili, adattate a superficie e condizioni ambientali. Dettagli, sì, ma sono quei dettagli che fanno la differenza quando si gioca per un posto nei quarti di uno Slam.
La racchetta di Sinner usata nel 2025
La racchetta che ha accompagnato Sinner nel 2025 è stata una delle sue armi più affilate. Non tanto per il modello – sempre HEAD Speed Pro TGT301.4, con lievi aggiustamenti – ma per il modo in cui l’ha fatta rendere. Il design è elegante, minimalista, con il bianco dominante e inserti neri opachi. Una livrea che riflette il suo stile: essenziale, ma letale.
Con questo attrezzo, Jannik ha scritto alcune delle pagine più belle del suo tennis recente. La vittoria agli Internazionali d’Italia è stata il simbolo di una maturazione tecnica e mentale ormai completa. Sulla terra rossa di Roma ha messo in riga tutti, usando la sua racchetta come un prolungamento del braccio, guidando la palla negli angoli più stretti come fosse una carezza violenta.
Tecnicamente, il telaio presenta un bilanciamento leggermente spostato verso la testa, che lo rende più incisivo nei colpi da fondo. Ma la vera forza sta nell’inerzia, che permette a chi ha un braccio allenato di spingere forte senza perdere stabilità. Il feeling? Secco ma controllato, con un feedback diretto che piace molto a chi ama “sentire” la palla.
Il manico è personalizzato con grip L2 e un overgrip HEAD Pro Overgrip, morbido, ma aderente. Il piatto corde, come sempre, è incordato da un team professionale con una tensione calibrata al millimetro. Tutto è studiato. Tutto ha un motivo.
La racchetta di Jannik Sinner del 2024
Nel 2024 la racchetta era già praticamente identica, ma con alcune differenze interessanti. Il layout interno era più rigido, grazie a inserti in Graphene 360+, che miglioravano la stabilità nei colpi in corsa e nei momenti di massimo sforzo. La rigidità complessiva del telaio sfiorava i 64 RA, valore che garantiva potenza extra senza sacrificare il controllo.
Con quella configurazione Sinner ha vinto il suo primo Slam, agli Australian Open. Una finale epica contro Daniil Medvedev, durata cinque set e risolta con coraggio e talento. Una partita che ha consacrato non solo lui, ma anche la bontà delle sue scelte tecniche. La racchetta è stata protagonista silenziosa, ma fondamentale: precisa nei colpi profondi, affidabile nei momenti di pressione.
Il 2024 è stato anche l’anno in cui ha raggiunto il primo posto nel ranking ATP. Un traguardo storico, che testimonia quanto ogni componente – fisico, mentale, tecnico – sia importante. E tra questi, la racchetta occupa un posto centrale.
Prezzo racchetta Sinner: quanto costa davvero
Arriviamo al punto caldo: quanto si spende per avere qualcosa di simile alla racchetta di Sinner? La versione retail, cioè quella destinata al grande pubblico, costa tra i 250 e i 290 euro. Si tratta della HEAD Speed MP 2024 o 2025, una delle top di gamma del brand austriaco. Ottima per chi gioca con regolarità, ha un buon livello e cerca una racchetta completa.
Ma chi vuole avvicinarsi ancora di più alla configurazione del campione italiano deve mettere in conto una spesa superiore. Acquistare un telaio pro stock richiede canali particolari, a volte persino aste tra collezionisti. Un modello TGT301.4 originale, con corde professionali e customizzazione completa, può arrivare a superare i 400-450 euro, in alcuni casi toccare anche quota 600-700 euro, a seconda della rarità.
E se vogliamo essere davvero pignoli, ci sono racchette usate da Jannik nei tornei che sono state vendute per oltre 800 euro, in occasioni benefiche o eventi speciali. Pezzi unici, più da esposizione che da campo.
Chi usa la stessa racchetta di Sinner?
Jannik non è l’unico ad aver scelto la famiglia Speed. Il tedesco Alexander Zverev, ad esempio, utilizza una configurazione simile, anch’essa basata su una piattaforma HEAD Speed Pro. Naturalmente, anche in questo caso si tratta di una versione custom, adattata alle sue esigenze.
Ma la cosa interessante è che la Speed è una racchetta trasversale, utilizzata anche da giocatori meno potenti ma molto tecnici. Alcune versioni alleggerite vengono adottate nel circuito femminile o da giovani in rampa di lancio, proprio per la sua capacità di adattarsi a diversi stili. Non è una racchetta che impone, ma che accompagna – purché la si sappia maneggiare.
Ti diciamo se vale la pena comprarla
Dipende. Se sei un tennista esperto, con una buona tecnica e una certa costanza di gioco, la HEAD Speed MP o Pro può davvero fare la differenza. Offre precisione, potenza controllata, stabilità nei colpi alti e una sensazione di solidità che pochi altri telai riescono a trasmettere. È una racchetta che premia chi gioca con ritmo, che anticipa, che osa.
Ma se sei agli inizi o giochi saltuariamente, rischia di essere controproducente. Il peso, l’inerzia e la rigidità non sono semplici da gestire. Esistono versioni più leggere, come la Speed MP L o la Speed Team, che mantengono parte del DNA della sorella maggiore ma con caratteristiche più accessibili.
In alternativa, puoi considerare la Babolat Pure Strike o la Wilson Blade 98, ottime opzioni nella stessa fascia. Ma se il tuo sogno è “giocare come Sinner”, allora vale la pena provarla almeno una volta. Anche solo per capire quanto è sottile il confine tra un attrezzo qualsiasi e una vera arma da battaglia.
Un attrezzo che racconta un percorso
La racchetta di Jannik Sinner non è solo un oggetto tecnico: è il risultato di un percorso fatto di prove, errori, scelte mirate e piccoli aggiustamenti. Dietro ogni colpo che vediamo in TV c’è uno studio dettagliato, un lavoro invisibile, una macchina perfettamente calibrata. E al centro di tutto, c’è quel telaio in grafite che ormai fa parte della sua identità.
Chiunque abbia impugnato una racchetta almeno una volta sa che non è solo una questione di prezzo o di marca. È una questione di sensazioni, di connessione. E la racchetta di Sinner, oggi, rappresenta la perfetta sintesi tra tecnica e talento.
Se vuoi provarla, fallo con rispetto. Non aspettarti magie, ma ascoltala, sentila, capiscila. Perché solo così potrai intravedere, per un attimo, cosa vuol dire giocare con lo stesso strumento di un numero uno.
🔎 Contenuto Verificato ✔️
Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Decathlon, Trovaprezzi, Trovaprezzi, KingPadel.

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