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Podologo cosa fa: chi è davvero il professionista dei piedi

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un podologo mentre massaggia piede destro di paziente

Ti aiutiamo a conoscere da vicino il podologo, un professionista sanitario specializzato nella cura e prevenzione dei disturbi del piede.

Forse ci sei passato anche tu: inizi a sentire un fastidio sotto il piede, magari un dolore strano alle dita, oppure l’unghia che non ti convince. Cerchi online, chiedi in giro, qualcuno ti suggerisce di andare dal podologo. E ti blocchi. Podologo, cosa fa davvero? Cosa fa di così diverso dal medico di base o, diciamolo, da una brava estetista?

Tutti pensano sia solo questione di tagliare le unghie o togliere qualche callo. Ma non è proprio così, anzi. Basta poco per capire che dietro questa professione c’è molto di più.

Dalla bottega all’università: una storia italiana di piedi e di persone

Parliamoci chiaro: la storia del podologo in Italia non è roba antica. Non esistevano scuole di podologia nel Dopoguerra, né lauree, né niente di simile. In realtà fino a qualche decennio fa, chi si occupava dei piedi erano i barbieri, le mamme, certe estetiste “storiche” che avevano imparato il mestiere sul campo. Eppure, col tempo, qualcosa è cambiato. Oggi, parlare di podologo significa parlare di una figura sanitaria a tutti gli effetti. Professionisti che si fanno anni di università, esami, tirocini in ospedale e poi, solo dopo, mettono le mani – con rispetto parlando – sui piedi della gente.

Da quando? Da quando anche il Ministero della Salute si è accorto che i piedi non sono un dettaglio, ma il punto di partenza del benessere di tutti. O quasi. La differenza si vede: oggi chi si laurea in podologia ha studiato anatomia, fisiologia, patologia, ortopedia. Sa riconoscere un problema serio appena lo vede, a volte anche solo camminando accanto a te in corridoio. Non sto scherzando: li senti raccontare casi clinici che sembrano usciti da una serie TV.

Studi, formazione e specializzazioni: altro che semplice pedicure

Se c’è una cosa che sorprende tutti è quanto sia seria la preparazione di un podologo moderno. Oggi esistono corsi di laurea triennali in Podologia, spesso nelle stesse facoltà dove si formano i fisioterapisti, gli infermieri, i tecnici di radiologia. Tre anni pieni, fatti di lezioni teoriche – e qui non si scherza con le materie: anatomia, ortopedia, medicina interna – e ore e ore di pratica su pazienti veri. Ti fanno fare il tirocinio negli ambulatori, negli ospedali, a fianco di ortopedici e diabetologi. Perché sì, chi pensa che il podologo curi solo i calli si sbaglia di grosso.

Dopo la laurea? C’è chi si ferma e chi prosegue. Master, corsi di perfezionamento, aggiornamenti continui. In Italia, ma anche fuori: molti fanno esperienza in cliniche svizzere o spagnole dove la podologia è ancora più avanzata. E chi vuole, può specializzarsi: podologia sportiva, podologia pediatrica, ortopodologia, tutto un mondo. Chiaro che a quel punto i piedi li vedi davvero sotto un’altra luce.

Chi è davvero il podologo? Le competenze che non ti aspetti

La prima cosa che colpisce entrando in uno studio podologico serio è l’aria “da clinica” che si respira. Non profumo di smalto, ma odore di disinfettante. Strumenti sterilizzati, guanti, mascherine. Perché il podologo, quello vero, è un professionista sanitario a tutti gli effetti. E non si limita a “dare una sistemata”, ma fa diagnosi, propone trattamenti, valuta rischi e prevenzione.

Il podologo valuta clinicamente il piede: non solo le unghie o le callosità, ma l’assetto, la postura, la circolazione. È in grado di capire se dietro una semplice vescica c’è un problema di appoggio sbagliato, o se il dolore sotto il tallone dipende da un’infiammazione che parte dalla schiena. Non si ferma al sintomo, cerca la causa. E questa è la vera differenza.

Poi ci sono le cure concrete: taglio delle unghie incarnite, rimozione di calli e duroni, medicazioni su ulcere e piccole lesioni. Ma anche progettazione di ortesi, plantari su misura, consigli sulle calzature. E la prevenzione, che spesso è la parte più trascurata ma anche quella che salva la vita, specie nei diabetici.

E no, non lavora mai da solo. Il podologo collabora con il medico di base, il diabetologo, l’ortopedico, il fisiatra. Tante volte è proprio lui a consigliare visite di approfondimento quando trova qualcosa che non torna.

Di cosa si occupa un podologo? Non solo calli e unghie

Qui spesso c’è confusione. Lo dico per esperienza: le persone arrivano in studio pensando che “il podologo si occupa solo di estetica”. In realtà la lista delle cose che tratta è lunga. Prendiamo i calli: sì, li rimuove. Ma ne studia anche la causa, cerca di capire perché tornano sempre nello stesso punto.

Le unghie incarnite sono il classico motivo di visita, specialmente nei ragazzi e nei runner. Il podologo le tratta senza traumi, spesso senza dolore, e insegna a prevenire le recidive. Non solo: gestisce infezioni, verruche, micosi. Valuta le ulcere nei pazienti diabetici – e qui si entra in un altro universo, fatto di medicazioni complicate, prevenzione delle amputazioni, lavoro di squadra con altri specialisti.

E ancora: il podologo controlla la postura, valuta la camminata, realizza plantari personalizzati. Spesso è lui che individua le prime avvisaglie di problemi più seri, come il piede reumatico, il piede piatto o cavo, i problemi di circolazione.

Poi c’è lo sport. Quanti atleti amatoriali si fanno male solo perché usano scarpe sbagliate o appoggiano male il piede? Il podologo analizza la dinamica del passo, suggerisce esercizi, segue la riabilitazione dopo traumi o fratture. E anche i bambini: il controllo podologico nell’età della crescita può prevenire tanti problemi futuri.

Quando serve davvero andare dal podologo? I segnali da non ignorare

La verità è che tutti, prima o poi, avremmo bisogno di una visita dal podologo. Non c’è un’età precisa, e nemmeno un momento giusto. A volte basta un piccolo dolore che non passa, una vescica che si infetta, un’unghia che cambia colore. Chi ha il diabete dovrebbe fare controlli regolari, almeno una volta all’anno. Gli anziani, pure. Ma anche chi fa sport o lavora tanto in piedi rischia di sottovalutare i segnali.

Il trucco? Ascoltare i propri piedi. Letteralmente. Se camminare diventa faticoso, se noti cambiamenti improvvisi nella pelle o nelle unghie, se compaiono dolori strani o difficoltà a muovere le dita, il podologo è la persona giusta da contattare. Meglio una visita in più che una complicazione in più. Soprattutto per chi soffre di problemi di circolazione, reumatismi o malattie croniche.

E poi c’è il fattore prevenzione: chi si affida al podologo per una consulenza, anche senza sintomi, spesso scopre piccoli difetti di appoggio, posture scorrette, problemi che con il tempo potrebbero peggiorare. Un controllo non costa molto e ti toglie parecchi pensieri.

Come capire se ti serve un podologo (anche quando pensi di no)

Una delle cose che impari dopo qualche anno – parlo da chi ha ascoltato molte testimonianze – è che i piedi non danno segnali chiari come altri distretti del corpo. Si tende a sopportare, a ignorare, a pensare che sia “solo un po’ di stanchezza”. In realtà, il podologo vede dove l’occhio non arriva. Una camminata storta, un appoggio sbagliato, un’usura anomala delle scarpe: sono tutti segnali. Basta farci caso.

Molte persone si accorgono che era ora di rivolgersi al podologo solo dopo mesi di dolori, quando ormai il fastidio è diventato cronico. Eppure, basta poco. A volte, anche un semplice formicolio, un prurito persistente o una “sensazione di sabbia” sotto la pianta del piede sono campanelli d’allarme.

Il consiglio? Se hai un problema che non passa da solo in qualche giorno, meglio non improvvisare. E lascia stare le cure “fai da te” che vanno di moda online: spesso peggiorano la situazione.

Come riconoscere un podologo davvero bravo: i dettagli che fanno la differenza

Il passaparola aiuta, ma ci sono segnali che non tradiscono. Un podologo serio ascolta prima di agire. Ti spiega cosa sta facendo, non ti mette fretta, mostra i titoli di studio senza problemi. Lo studio è pulito, gli strumenti sono sterilizzati, la comunicazione è chiara e umana. E, soprattutto, se c’è qualcosa che esula dalle sue competenze, ti consiglia senza esitazioni di rivolgerti a uno specialista.

Se invece promette miracoli in due sedute, fa diagnosi senza nemmeno guardare il piede o ti suggerisce trattamenti costosi “indispensabili” senza spiegazioni… beh, forse è il caso di cambiare aria. Fidati del tuo istinto, ma anche dei segnali concreti. La professionalità si vede nei piccoli gesti.

Alternative al podologo: attenzione alle scorciatoie

C’è chi preferisce risolvere i piccoli problemi dei piedi con il fai-da-te o affidandosi a estetiste e pedicure. Non c’è nulla di male, se si tratta di un trattamento estetico. Ma per tutto il resto, meglio non rischiare. Un’infezione trascurata, un taglio fatto male, una micosi non riconosciuta: sono errori che si pagano caro, soprattutto per chi ha patologie croniche.

Il medico di base può dare un primo parere, ma il podologo ha la formazione specifica per trattare le patologie del piede nella loro globalità. L’ortopedico entra in gioco per problemi più complessi, ma il podologo spesso è il primo a individuare la necessità di una visita specialistica.

In sintesi: meglio prevenire che curare, anche perché i piedi li usiamo tutti, tutti i giorni. E quando qualcosa non va, te ne accorgi eccome.

Il podologo, questo “sconosciuto”

La salute parte dai piedi, anche se pochi ci pensano davvero. Non serve arrivare al dolore insopportabile per chiedere aiuto. Un controllo periodico dal podologo – quello vero, quello preparato, quello che ascolta – ti salva da problemi più seri e ti permette di camminare con un sorriso, senza paure.

Non aspettare che sia troppo tardi. I piedi reggono tutta la tua vita, letteralmente. Prendersene cura è un segno di rispetto verso te stesso. E, alla fine, basta poco. Un passo alla volta, in tutti i sensi.


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Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Associazione Italiana PodologiFNO TSRM e PSTRPWikipediaCentro Salute Neri.

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