Perché...?
Arriva “Io sono Farah”: perché le serie turche piacciono

Le serie turche conquistano l’Italia: storie, curiosità, titoli cult e la nuova Io sono Farah che promette di stregare milioni di spettatori.
Le serie turche non sono più “quel fenomeno curioso di qualche anno fa”. No. Sono diventate una presenza stabile nelle case italiane, come la moka sul fuoco la mattina. Con titoli come Bitter Sweet – Ingredienti d’amore, DayDreamer – Le ali del sogno e Terra Amara, milioni di spettatori si sono abituati a sentire nomi come Demet Özdemir e Can Yaman, a riconoscere gli scorci di Istanbul come se fossero quartieri dietro casa. E ora tocca a Io sono Farah, la nuova serie che sembra pronta a riaccendere discussioni e, sì, anche quel tipo di attesa che ti fa controllare la programmazione per non perdere l’episodio.
Ma la vera domanda è: come ci siamo arrivati? Perché un prodotto nato dall’altra parte del Mediterraneo è riuscito a far innamorare così tante persone qui?
Quando e come sono arrivate le serie turche in Italia
All’inizio non se n’è accorto quasi nessuno. Le prime serie turche sono comparse di nascosto, infilate in palinsesti di canali secondari, a volte in orari improbabili. Erano lì, un po’ come “riempitivi” per tappare buchi nei programmi. Poi, lentamente, qualcosa è successo.
A metà degli anni 2010, il pubblico ha cominciato a dare segnali. Quelle storie, così diverse dalle solite soap latine o dalle fiction americane, funzionavano. Avevano un ritmo lento, sì, ma magnetico. Così, piano piano, Mediaset ci ha messo gli occhi sopra. Prima La5, poi Canale 5: e improvvisamente un titolo come Bitter Sweet si è trasformato in un piccolo caso.
Da lì è stata un’escalation: le serie turche sono diventate “un affare serio”. Arrivano oggi attraverso ogni canale possibile: tv tradizionale per chi ama la routine del pomeriggio, streaming per chi preferisce fare binge-watching la sera. Alcuni episodi escono persino in contemporanea con la Turchia.
E non si tratta solo di romanticismo zuccheroso: le storie parlano di crimini, segreti di famiglia, vendette, questioni sociali. Un mix che ha stregato anche chi, all’inizio, diceva “non sono il mio genere” e ora sa a memoria la sigla di Terra Amara.
Perché le serie turche piacciono davvero
Difficile ridurre tutto a un solo motivo. Sarebbe come dire che si va al mare solo per il sole, dimenticando il profumo di salsedine o la sabbia tra le dita. Con le serie turche è la stessa cosa: c’è un insieme di elementi, grandi e piccoli, che insieme fanno scattare quella scintilla. Quella che ti fa dire “guardo solo una puntata” e poi, senza accorgertene, sei lì a mezzanotte a vederne un’altra.
Raccontano emozioni vere, senza troppi filtri
Forse è la ragione più semplice e, proprio per questo, la più forte: queste serie parlano di sentimenti universali. L’amore che nasce, quello che finisce male, la famiglia che si divide e poi, magari, si ritrova. Sono storie che non hanno bisogno di essere “spiegate” perché le capisci d’istinto. Non importa se sei turco, italiano o francese: certe cose le senti, punto. Ti ritrovi a guardare una scena e pensi “è successo anche a me, più o meno così”.
Hanno un ritmo che non abbiamo più
Viviamo in un mondo che corre, con contenuti mordi e fuggi, serie americane che bruciano una stagione in otto episodi da 40 minuti. Le serie turche sono l’opposto. Si prendono il tempo di respirare. Ti mostrano un tramonto senza tagli, un silenzio carico di tensione, una conversazione che dura più di quello che pensavi sopportabile.
E invece resta lì, e ti cattura. È un ritmo lento, sì, ma in qualche modo è una pausa, quasi una carezza dopo giornate che sembrano sempre troppo veloci.
Ti portano altrove, senza bisogno di biglietti
C’è chi le guarda anche solo per gli scenari. Istanbul che brilla al tramonto, le ville lungo il Bosforo, i mercati pieni di spezie e colori. Guardarle è un po’ come fare un viaggio senza valigia, senza check-in. Ti basta una puntata e sei già dall’altra parte, in strade che non conosci ma che sembrano familiari, in una cucina dove senti quasi l’odore del caffè turco.
Trasformano attori in volti di casa
E poi ci sono gli attori. Le serie turche hanno la capacità di trasformare perfetti sconosciuti in icone in poche settimane. È successo con Can Yaman: prima era il protagonista di Bitter Sweet, ora è un volto che vedi in pubblicità, ospitate tv, film.
E quando il pubblico si affeziona a un attore o a un’attrice, segue tutto quello che fa. Ti ritrovi a guardare una serie nuova solo perché “c’è lui” o “c’è lei”, ed è lì che scatta l’effetto domino: la star porta il pubblico, e il pubblico fa della serie un successo.
Serie turche di successo (quelle più famose storicamente)
Ci sono titoli che hanno “aperto la strada” e altri che hanno consolidato il fenomeno.
Binbir Gece (Le mille e una notte) è stata tra le prime a far parlare di sé fuori dalla Turchia. Poi è arrivata Bitter Sweet – Ingredienti d’amore e lì è cambiato tutto: per la prima volta milioni di italiani hanno iniziato a seguire una serie turca ogni pomeriggio.
Poi DayDreamer – Le ali del sogno ha fatto il salto: Demet Özdemir e Can Yaman sono diventati icone. Mr Wrong – Lezioni d’amore ha confermato la tendenza, e infine è arrivata Terra Amara, la “soap dei record”. Ambientata negli anni ’70, ha portato un’epica quasi da saga, tenendo davanti allo schermo milioni di persone giorno dopo giorno.
Queste serie non sono state solo intrattenimento: hanno cambiato i palinsesti italiani, costringendo i canali a ripensare spazi, orari, strategie.
Serie turche in italiano (quelle che sono arrivate da noi)
Tradurre queste serie non è semplice. Gli episodi originali in Turchia durano anche due ore e mezza: troppo per la tv italiana. Così vengono tagliati, rimontati, spezzati in puntate più brevi, da 40 o 50 minuti.
C’è poi il doppiaggio: scegliere la voce giusta per ogni personaggio è fondamentale. Chi guarda queste serie in tv si affeziona anche alle voci italiane, che spesso diventano iconiche tanto quanto gli attori originali.
Il lavoro è enorme, ma funziona: oggi decine di titoli sono doppiati in italiano e disponibili ovunque. Non solo su Canale 5 e La5, ma anche su Mediaset Infinity, che ha una sezione dedicata, e su Amazon Prime Video, per chi vuole la lingua originale con sottotitoli.
C’è addirittura chi segue le versioni turche in streaming con sottotitoli “amatoriali” caricati dai fan, per non aspettare i tagli e le programmazioni italiane.
Serie turche in corso (includendo Io sono Farah)
Il 2025 porta una nuova ondata di titoli. La più attesa? Io sono Farah (Adım Farah in originale).
La storia è potente: Farah, immigrata iraniana in Turchia, lotta per costruirsi una vita mentre affronta un figlio malato, il peso di un passato oscuro e un destino che la trascina in un intrigo di amore e crimine. Non è la classica soap: è romance, sì, ma con tinte thriller e un respiro più adulto.
Accanto a Io sono Farah arrivano titoli come Yali Çapkini e nuove stagioni di serie già amate. Insomma: il fenomeno è lontano dall’esaurirsi.
Alcune curiosità sulle serie turche che non sapevi
C’è un mondo dietro le quinte che il pubblico spesso non vede.
Gli episodi originali, ad esempio, durano oltre due ore: in Turchia è normale che le famiglie guardino puntate infinite sedute a tavola, come fosse un film.
Gli attori sono celebrità enormi. In patria vengono trattati come rockstar, con paparazzi, copertine e fan club. Alcuni, come Can Yaman, sono riusciti a “sfondare” anche all’estero, diventando volti televisivi in Italia.
E i luoghi? Spesso sono reali. Case, palazzi, quartieri di Istanbul diventano set, e oggi sono mete turistiche: ci sono tour organizzati per visitare i luoghi di Terra Amara o DayDreamer.
Perché nelle serie turche non si baciano
Chi guarda nota subito una cosa: i baci appassionati scarseggiano. Non è timidezza, è censura. La tv turca deve rispettare regole severe: scene troppo spinte non passano.
I baci ci sono, ma sono rapidi, casti. Il resto viene lasciato all’immaginazione. E, ironia della sorte, è diventato uno dei loro punti di forza: crea attesa, rende la tensione tra i personaggi quasi palpabile.
Perché nelle serie turche non ci sono scene hot
La risposta è semplice: non si possono mostrare. In Turchia la censura vieta scene di sesso in tv. Le serie usano simboli: una porta che si chiude, la luce che si abbassa, un abbraccio più lungo del solito.
Alcuni spettatori lo trovano elegante e “romantico”, altri un limite. Ma è un tratto che le rende riconoscibili.
Perché nelle serie turche oscurano gli alcolici
C’è un dettaglio curioso: bottiglie di vino sfocate, loghi coperti. Perché? In Turchia la legge vieta la promozione di alcol in tv. Non è solo religione: è una norma precisa.
Così, nelle scene di brindisi, vediamo calici “neutri”, bottiglie sfocate. All’inizio spiazza, poi diventa un dettaglio che impari a notare sempre.
Dove vederle oggi: TV, streaming e nuovi canali
Una volta, per vedere queste serie, dovevi incastrarti davanti alla tv ogni pomeriggio. Oggi no: puoi guardarle dove e quando vuoi.
- Canale 5 è il punto di riferimento: qui vanno in onda i titoli di punta, come Terra Amara.
- La5 e Real Time propongono repliche e serie meno note.
- Mediaset Infinity è la piattaforma perfetta per recuperare puntate perse o intere stagioni.
- Amazon Prime Video offre versioni originali e sottotitolate.
- E poi ci sono YouTube, i forum, i fan-sub: il mondo “parallelo” dove gli appassionati condividono anteprime, scene, trailer.
Chi ama queste storie oggi non ha scuse: basta uno smartphone per guardare un episodio in pausa pranzo o a letto la sera.
Il futuro delle serie turche in Italia
Le serie turche non sono più un “esperimento” di programmazione. Sono diventate un pilastro. Hanno cambiato gli orari delle tv, hanno creato un mercato nuovo, hanno fatto scoprire Istanbul a chi non ci era mai stato.
Con l’arrivo di Io sono Farah si apre una nuova fase: storie più adulte, più complesse, che provano a parlare a un pubblico ancora più ampio. E se qualcuno pensava che fosse una moda passeggera… beh, dovrà ricredersi.
Perché la verità è semplice: queste serie raccontano emozioni. E le emozioni, quando sono vere, non passano mai di moda.
🔎 Contenuto Verificato ✔️
Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Mediaset Infinity, ANSA, Fanpage, Panorama.

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