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Napapijri si può mettere in lavatrice? Guida per un lavaggio sicuro

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ragazza asiatica con occhiali tira fuori vestiti da lavatrice

Lavare Napapijri in lavatrice è possibile, basta seguire piccoli accorgimenti per proteggere tessuti, colori e durata. Tutti i consigli pratici qui.

Chi ha mai indossato una giacca Napapijri lo sa: sono capi robusti, pensati per durare, nati per resistere a pioggia, vento, neve e alla vita di tutti i giorni. Eppure, nonostante la fama di indistruttibilità, l’idea di infilarli in lavatrice mette un certo timore. Ci si ritrova spesso davanti a quel momento: la giacca ha preso troppa pioggia, la felpa ha raccolto polvere durante una gita, il softshell ha qualche alone che non si leva più a secco.

E allora, con il dubbio se si può davvero rischiare o se conviene portarlo in lavanderia, parte la ricerca di consigli veri. Perché lavare bene il Napapijri significa non solo igiene, ma anche mantenere quella resistenza e impermeabilità che, diciamolo, fanno la differenza nelle giornate storte.

Capire il tessuto e l’etichetta: ogni Napapijri è diverso

Perché leggere le istruzioni non è una formalità

Tutti i capi Napapijri – dalle iconiche giacche Skidoo ai modelli Rainforest, fino alle felpe e ai piumini – hanno una caratteristica in comune: l’etichetta con le istruzioni di lavaggio è il primo punto di partenza. Sembra banale, ma spesso si salta questo passaggio e si rischia di commettere errori difficili da rimediare. Le giacche imbottite e i capi tecnici, per esempio, possono avere rivestimenti particolari o trattamenti impermeabilizzanti che non gradiscono certi detersivi o lavaggi troppo energici. Leggendo bene, si scopre che molti modelli Napapijri sono effettivamente lavabili in lavatrice, ma quasi sempre a temperature basse – massimo 30°C – e con un ciclo delicato, senza ammorbidente.

Alcuni capi, soprattutto i più recenti, indicano anche il numero massimo di giri consentito in centrifuga. Spesso 400 o 600 sono più che sufficienti per evitare che l’imbottitura si sposti o si formino grumi che poi, asciugando, rischiano di “rovinare” la forma del capo.

Detersivo, temperatura e piccoli accorgimenti

Il detersivo liquido delicato è sempre la scelta migliore, perché si scioglie bene e non lascia residui nei tessuti. Mai usare candeggina, prodotti sbiancanti o additivi chimici troppo forti. Meglio evitare anche l’ammorbidente: rischia di annullare i trattamenti water-repellent e lasciare una patina difficile da eliminare.

L’acqua fredda è la vera amica di questi capi, soprattutto se parliamo di colori brillanti o tessuti tecnici: aiuta a preservare le proprietà dei materiali, impedisce che il colore si sbiadisca e mantiene l’elasticità dei rivestimenti. Se hai dubbi, meglio lavare il capo al rovescio per proteggere le stampe, le zip e i dettagli più delicati.

I passaggi da seguire per un lavaggio sicuro

Preparare il capo prima della lavatrice

Prima di tutto, controlla che tutte le tasche siano vuote e chiudi le zip, i velcri e i bottoni: questo aiuta a proteggere sia la giacca sia la lavatrice. Se la giacca ha un cappuccio staccabile o dettagli in pelliccia sintetica, rimuovili e lavali separatamente a mano.

Per i modelli più imbottiti, una dritta “da chi ci è passato” è quella di inserire nella lavatrice due o tre palline da tennis ben pulite: servono per evitare che l’imbottitura si raggrumi e si distribuisca male durante il ciclo.

Il ciclo di lavaggio giusto

Seleziona un programma per capi delicati o sportivi, con una centrifuga leggera e acqua fredda. Non sovraccaricare mai la lavatrice: lavare la giacca insieme a pochi altri indumenti (meglio se simili) riduce il rischio di sfregamento e protegge il tessuto.

Se hai la possibilità, usa un sacchetto per il lavaggio dei capi delicati, disponibile in qualsiasi supermercato: protegge ulteriormente zip e tiranti.

L’asciugatura conta quanto il lavaggio

Stendere bene per non rovinare l’imbottitura

L’asciugatrice non è quasi mai consigliata, soprattutto per le giacche tecniche o con trattamenti impermeabili. Il calore rischia di alterare i tessuti, di far perdere la forma e – peggio – di ridurre l’impermeabilità che rende unico un Napapijri.

Meglio stendere la giacca in orizzontale, su un asciugamano pulito, all’ombra e in una stanza ventilata. Periodicamente, durante l’asciugatura, scuoti delicatamente il capo per ridistribuire l’imbottitura, soprattutto se si tratta di piuma sintetica o materiale tecnico. Questo semplice gesto può davvero fare la differenza, evitando la formazione di zone umide o compattate.

Ripristinare il trattamento idrorepellente

Dopo qualche lavaggio, può capitare che la giacca non sia più impermeabile come il primo giorno. In questi casi, basta uno spray impermeabilizzante specifico per tessuti tecnici, da applicare dopo il lavaggio e l’asciugatura, seguendo le istruzioni. Così il capo resta protetto anche dopo molte stagioni.

Quando è meglio affidarsi alla lavanderia

Valutare il tipo di macchia e il valore del capo

A volte, soprattutto per giacche molto costose, per modelli vintage o se si è in dubbio sulla tipologia di macchia (olio, grasso, resina), conviene davvero affidarsi a una lavanderia professionale.

Gli esperti sanno come trattare ogni tessuto e spesso utilizzano prodotti specifici che non trovi in casa. Una spesa in più, certo, ma la sicurezza di non rovinare il Napapijri preferito non ha prezzo.

Le esperienze di chi ci è passato

Pareri reali e consigli che fanno la differenza

Molti utenti raccontano di aver lavato i propri Napapijri in casa con successo, spesso dopo aver chiesto consiglio nei forum o nei negozi specializzati.

Quasi tutti concordano su un punto: “meglio una lavatrice delicata in più che rischiare una temperatura alta per sbaglio”. Il segreto è la pazienza, non avere fretta soprattutto nell’asciugatura, controllare bene che non ci siano residui di detersivo e non esporre mai il capo al sole diretto.

Un errore comune è sottovalutare la centrifuga: basta una rotazione troppo veloce per rovinare la forma della giacca o spostare l’imbottitura. Un altro consiglio reale? Non stirare mai il Napapijri: il tessuto tecnico non sopporta il calore diretto e rischia di rovinarsi.

Quando il Napapijri dura negli anni

Napapijri è un marchio che ha fatto della durata un punto di forza, ma è proprio la cura nei lavaggi che fa la differenza tra un capo che dura una stagione e uno che ti accompagna per dieci anni. Capita spesso di vedere giacche vintage, passate di mano tra fratelli o amici, ancora perfette dopo mille lavaggi: il segreto è tutto nei piccoli gesti, nei lavaggi delicati e in quell’attenzione ai dettagli che, alla lunga, premia davvero chi ama questi capi.

Conoscere il proprio Napapijri, saperlo trattare e lavare bene vuol dire non solo risparmiare ma anche godersi ogni giorno un capo che protegge, che dura e che, lavaggio dopo lavaggio, resta fedele alle aspettative di chi lo sceglie.


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Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Napapijri ItaliaAltroconsumoLavorincasaGreenMe.

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