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Come avviene la cremazione: quello che non ti hanno mai spiegato

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donna posa fiore bianco su lapide di marmo grigia

Cremazione senza segreti: ti parleremo di tempi, costi e aspetti legali, per aiutarti a comprendere meglio questa pratica sempre più comune.

La cremazione, detta così, suona quasi fredda. Tecnica. Quasi spogliata del suo significato più profondo, che ha a che fare con il modo in cui salutiamo per sempre una persona cara. Eppure, dietro a quella parola si nasconde una realtà molto concreta, fatta di scelte precise, regole da rispettare, ma anche emozioni e convinzioni personali.

Negli ultimi anni, in Italia, è aumentato il numero di famiglie che sceglie la cremazione al posto della sepoltura tradizionale. Le ragioni sono tante. Alcune pratiche: mancanza di spazio nei cimiteri, costi più accessibili, semplicità nella gestione. Altre più profonde: una visione diversa della morte, del corpo, del rapporto con la natura.

Però, se provi a cercare online come avviene la cremazione, ti accorgi che tante risposte sono troppo sintetiche, oppure troppo tecniche. E la verità è che, quando perdi qualcuno o stai pensando a cosa succederà dopo, hai bisogno di parole semplici. Ma anche precise.

Parliamone.

Prima di tutto: che cos’è davvero la cremazione?

Tecnicamente, è il processo con cui un corpo viene ridotto in cenere tramite l’azione del fuoco, ad altissime temperature. Si fa all’interno di un impianto chiamato forno crematorio. Fin qui, nulla di nuovo.

Ma la cremazione è anche un gesto. Un modo di dare l’ultimo saluto. E spesso, di rispettare la volontà del defunto. Alcune persone la scelgono per ragioni ecologiche. Altre per motivi religiosi o spirituali. Altre ancora semplicemente perché non vogliono lasciare a nessuno il peso della cura di una tomba.

Non è una scelta “fredda”, come si sente dire. Anzi, chi la sceglie lo fa quasi sempre con grande consapevolezza.

La parte burocratica (noiosa, ma necessaria)

Prima di tutto, serve l’autorizzazione del Comune. Non si può procedere senza. È un atto formale, ma fondamentale, che arriva dopo che un medico ha certificato la morte e ha escluso qualsiasi dubbio sulle cause (per capirci: non devono esserci indagini in corso, né sospetti di reati).

E poi? Serve sapere se la persona voleva essere cremata. E qui si apre un tema non da poco. Perché non tutti lo mettono per iscritto, non tutti sono iscritti a un’associazione per la cremazione, e spesso tutto si riduce alla parola dei familiari più stretti. Ecco perché parlarne prima, anche solo a voce con le persone giuste, può fare una differenza enorme.

Dentro il forno crematorio: cosa succede davvero

Cerchiamo di raccontarlo senza giri di parole, ma con rispetto. Quando tutto è pronto – bara, documenti, autorizzazioni – il corpo viene portato nel crematorio. Qui, viene sistemato in una bara specifica, pensata per bruciare in modo completo e sicuro. Di solito è in legno semplice, senza parti metalliche.

La bara viene poi introdotta, manualmente o con un sistema automatico, in una camera di combustione. Le temperature raggiungono anche i 1000 gradi. Il calore è tale che nel giro di un’ora e mezza circa il corpo viene completamente ridotto in frammenti ossei. Non rimane nulla dei tessuti molli.

E no, non è come nei film: non ci sono fiamme alte o riti spettacolari. È un processo silenzioso, preciso, che avviene nel massimo rispetto. Nessun corpo viene mai cremato insieme ad altri. Mai. Ogni cremazione è individuale, seguita da registrazioni e tracciamenti rigorosi. C’è una targhetta identificativa che accompagna sempre la bara. Sempre.

Alla fine, i resti vengono lasciati raffreddare. Poi passano in una macchina che li riduce in polvere: le famose “ceneri”. Non sono vere e proprie ceneri, in realtà. Sono frammenti ossei frantumati fino a diventare una polvere grigiastra.

Alla fine di tutto, quelle ceneri – che pesano in media 2 o 3 chili – vengono raccolte e sigillate dentro un’urna.

E dopo? L’urna, le scelte, i dubbi

Arrivati a questo punto, ci si trova davanti a una nuova decisione: cosa fare delle ceneri. Anche qui, la legge parla chiaro. Si può:

– conservarle in casa, se si ha un’autorizzazione
– affidarle a un familiare
– tumularle in cimitero (in un loculo, in una nicchia, o in un giardino del ricordo)
– oppure disperderle

La dispersione, però, non è libera. Non puoi farlo dove ti pare. Esistono luoghi precisi: il mare aperto, un bosco lontano dalle case, aree dedicate nei cimiteri. E anche lì, servono permessi, registrazioni, a volte la presenza di un funzionario.

Una cosa che molti ignorano: non si possono dividere le ceneri. Non puoi tenerne un po’ in casa e un po’ darla a un’altra persona. La legge vieta qualsiasi frazionamento. Non è un dettaglio da poco.

Quanto costa cremare una persona?

Dipende. Alcuni pensano che sia molto più economico della sepoltura, ma non è sempre così. La sola cremazione costa di solito tra i 300 e i 700 euro. A questi, però, si aggiungono altri costi: la bara, il trasporto, le pratiche burocratiche, l’eventuale cerimonia, l’urna.

Facendo due conti, si può arrivare tranquillamente a 2000 o 2500 euro. Che è comunque meno di quanto può costare una tomba a lungo termine. Ma non è “gratuito” come qualcuno crede.

Va detto che alcuni Comuni offrono sconti o gratuità in casi particolari, come persone indigenti o senza famiglia. Ma serve chiederlo, e in fretta.

Religione e cremazione: si può fare?

Una delle domande più comuni. Sì, la Chiesa cattolica dal 1963 non vieta più la cremazione. Anzi, la accetta, purché non sia scelta come forma di negazione della resurrezione. Il punto importante, per il Vaticano, è che le ceneri vengano trattate con rispetto e non “banalizzate”.

Quindi niente urne sui caminetti, o gioielli con le ceneri dentro. E ovviamente, niente dispersione “a caso”.

Altre religioni, invece, hanno regole diverse. Per l’ebraismo ortodosso e per l’islam, ad esempio, la cremazione è vietata. Per l’induismo, invece, è addirittura obbligatoria.

Se hai dubbi, il consiglio è parlare con un rappresentante della tua fede. O con un operatore funebre esperto, che spesso ne sa più di quanto si pensi.

È una scelta ecologica?

Sì e no. Dipende da cosa si intende. È vero che la cremazione riduce il bisogno di spazi nei cimiteri, evita l’uso di cemento e riduce il consumo di risorse per la manutenzione delle tombe.

Ma non è a impatto zero. I forni crematori consumano energia. E rilasciano gas, anche se oggi i filtri e le normative ambientali sono molto severi.

Ci sono alternative più green? Sì, ma in Italia non sono ancora molto diffuse. Per esempio l’idrocremazione o l’aquamazione, che usano l’acqua calda invece del fuoco. Ma siamo ancora lontani da una vera alternativa diffusa.

Per ora, la cremazione resta la scelta ecologica “meno impattante” tra quelle disponibili.

Chi sceglie la cremazione? Un profilo (molto) vario

Non esiste un solo tipo di persona che sceglie di farsi cremare. C’è chi ha pensato a tutto con largo anticipo, con lucidità e serenità. E chi decide per un familiare, magari all’ultimo, travolto dal dolore.

C’è chi lo fa per motivi pratici. E chi per una questione filosofica. C’è chi non vuole lasciare “tracce”. Chi ha paura della decomposizione. Chi non crede nel valore del corpo dopo la morte.

Una cosa è certa: la cremazione non è più un tabù. Non lo è quasi più da nessuna parte. E questo, che piaccia o no, dice molto su come è cambiato il nostro rapporto con la morte.

Oggi, più che di riti imposti, abbiamo bisogno di gesti che parlano davvero di noi. E la cremazione, per molti, è uno di questi.

Un processo curioso e sorprendente

Abbiamo visto come avviene la cremazione, da cima a fondo. Con parole semplici, senza edulcorare. È un processo serio, controllato, che richiede rispetto – e che a sua volta restituisce rispetto.

Non è una scelta per tutti. E non è detto che sia “migliore” di altre. Ma è una possibilità, sempre più considerata, che merita di essere conosciuta per davvero.

Se ti è capitato di pensarci per te stesso, o per qualcuno a cui vuoi bene, parla. Scrivi le tue volontà. Informati. Perché quando arriva il momento, sapere cosa fare – o cosa avrebbe voluto chi se n’è andato – può fare la differenza tra confusione e serenità.

Il resto, lo fa l’amore. Sempre.


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Questo articolo è stato redatto basandosi su informazioni provenienti da fonti ufficiali e affidabili, garantendone l’accuratezza e l’attualità. Fonti consultate: Il CeroMioFuneraleFunerali.orgOnoranze Funebri Fabozzi.

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